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Circolarità in sala operatoria

Scritto da Zoë Halfacree

 

Una sala operatoria veterinaria offre numerose opportunità di migliorare la sostenibilità e sviluppare un approccio circolare nell‘uso dei materiali di consumo.

Una contenitore per la raccolta dei gas dal circuito anestetico

Punti chiave

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Una sala operatoria ha un impatto ambientale elevato, genera un‘ampia percentuale dell‘impronta di carbonio di una struttura, che è legata ai materiali di consumo e alle apparecchiature mediche.

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Adottare un modello di economia circolare può ridurre l‘impatto ambientale, garantendo al contempo resilienza operativa e costi finanziari inferiori.

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Il riutilizzo delle attrezzature o dei materiali in sala operatoria dipende da rigorosi protocolli di decontaminazione, una sterilizzazione efficace, e un monitoraggio regolare e approfondito.

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È essenziale il monitoraggio continuo delle infezioni del sito chirurgico, e qualsiasi modifica apportata per la sostenibilità deve garantire il mantenimento di standard di qualità delle cure ottimale e costante.

Introduzione

L‘assistenza sanitaria ha un impatto ambientale significativo, a causa dell‘uso elevato di materiali di consumo, energia e gas anestesiologici. La sala operatoria è un punto di debolezza per quanto riguarda l‘impronta di carbonio, e i team chirurgici si rendono sempre più conto di questo aspetto e del loro ruolo potenziale nel determinare il cambiamento. In parallelo con questa consapevolezza, esiste il desiderio di comprendere meglio quali adattamenti si possano effettuare pur mantenendo un‘assistenza medica ottimale per il paziente. In sostanza, i principi di circolarità vanno applicati ove possibile anche all‘interno della sala operatoria, al fine di ridurre l‘impatto ambientale, risparmiare risorse e fornire in futuro un‘assistenza chirurgica sostenibile.

La circolarità è un modello economico che punta a ridurre gli sprechi e prolungare la vita dei prodotti. Si basa sull‘idea di riutilizzare, riparare e riciclare i materiali. La circolarità è il fondamento dell‘economia circolare: un sistema in cui i materiali vengono tenuti in circolazione. In un‘economia di questo tipo, i rifiuti diventano una risorsa preziosa. Un‘assistenza sanitaria sostenibile richiede che le infrastrutture deputate alla gestione dei rifiuti sanitari siano progettate per intercettare le correnti di riciclo dei rifiuti. Attualmente, un‘ampia percentuale di rifiuti potenzialmente riciclabili viene persa a causa della mancanza di una raccolta differenziata adeguata o di infrastrutture locali o regionali in grado di effettuarla. Una raccolta differenziata inadeguata comporta costi ambientali e finanziari notevoli.

Mentre ci sforziamo di ottenere la massima qualità delle cure e imitare gli standard di cura di una sala operatoria umana, è importante che il settore veterinario riconosca che monouso non è più sinonimo di massima qualità.

Zoë Halfacree

Asepsi chirurgica, controllo delle infezioni e riutilizzo

Il successo della chirurgia moderna dipende dall‘asepsi, ottenuta soprattutto con il lavaggio delle mani, la sterilizzazione, l‘uso di guanti chirurgici sterili e l‘allestimento del campo chirurgico asettico, oltre all‘uso appropriato di antibiotici perioperatori. Con l‘avvento delle plastiche moderne negli anni ‘80, la tecnologia medica è stata rivoluzionata, offrendo nuovi standard di cura prima impossibili: ad esempio, materiali polimerici che consentono una cateterizzazione endovenosa sterile e sicura. Senza alcun dubbio, la natura di un catetere endovenoso richiede che sia monouso; tuttavia, allo stesso tempo, si è verificato un passaggio radicale verso gli articoli monouso nell‘intero settore della medicina e della chirurgia, con la sostituzione di articoli che prima erano riutilizzabili, come teli e camici chirurgici.

I tessuti chirurgici monouso sono stati commercializzati come lo standard di riferimento negli ultimi decenni, ma una review pubblicata recentemente non ha dimostrato prestazioni migliori né un‘incidenza inferiore di infezione del sito chirurgico (1,2). Infatti, confrontando i camici e i teli chirurgici lavabili con le loro alternative monouso, è stato dimostrato che le prestazioni e il comfort per l‘utente dei primi sono superiori (3). I tessuti chirurgici riutilizzabili vanno ovviamente lavati e sterilizzati opportunamente per l‘uso ripetuto, e ciò comporta un consumo di acqua, energia e tempo. È stato spesso suggerito che, se si introducesse nella formula l‘impronta di carbonio prodotta dal trattamento dei tessuti chirurgici riutilizzabili, l‘impatto ambientale sarebbe equivalente a quello dei prodotti monouso. Ma questo non è vero, come dimostrato da un‘analisi completa del ciclo di vita dei prodotti, che ha confrontato l‘impatto ambientale dei camici chirurgici monouso rispetto a quelli riutilizzabili in termini di consumo energetico, uso dell’acqua, potenziale di riscaldamento globale e generazione di rifiuti (Figura 1) (4).

Un grafico che mostra l‘impatto ambientale dei camici chirurgici riutilizzabili rispetto a quelli monouso
Figura 1. Confronto dell‘impatto ambientale dei camici chirurgici riutilizzabili (barre grigie) e monouso (barre rosse) attraverso i quattro parametri di danno ambientale: consumo di energia, potenziale di riscaldamento globale (GWP), consumo di acqua e produzione di rifiuti. Adattato da (4).

Mentre i tessuti chirurgici monouso sono stati ampiamente adottati per l‘assistenza sanitaria umana nei Paesi di livello socioeconomico maggiore, l‘uso dei tessuti riutilizzabili è proseguito nei Paesi meno ricchi. Questo si è riflesso nel settore veterinario. Inoltre, gli ospedali veterinari di riferimento hanno adottato più ampiamente i tessuti monouso, ma nelle strutture di base si ricorre solitamente a una combinazione di materiali riutilizzabili e monouso. In genere, i colleghi veterinari hanno cercato di passare ai tessuti chirurgici monouso perché ritenevano che ciò riflettesse l’attuale standard di cura. Tuttavia, nell‘ambito dell‘assistenza sanitaria umana, c‘è stato un passaggio verso tessuti chirurgici riutilizzabili moderni di alta qualità, che consentono un‘enorme riduzione sia dell‘impronta di carbonio sia dei costi (5); ad esempio, alcuni ospedali sono passati all‘uso di materiali riutilizzabili per la chirurgia ortopedica, comprese le protesi articolari.

Tuttavia, per garantire che il lavaggio e la sterilizzazione di questi tessuti siano ottimali, è essenziale essere dotati di un impianto di ritrattamento completo, come pure implementare un monitoraggio del numero di utilizzi e una verifica costante per identificare eventuali segni di logorio. Non appena un camice riutilizzabile raggiunge il limite della sua durata utile, deve essere riciclato. Mentre ci sforziamo di ottenere la massima qualità delle cure e replicare gli standard di una sala operatoria umana, è importante che il settore veterinario riconosca che monouso non è necessariamente sinonimo di massima qualità delle cure.

Alternative riutilizzabili nelle sale operatorie

Ci sono molte altre aree in cui la circolarità è stata adottata nelle sale operatorie. Quando si confrontano la conte di particelle e la contaminazione microbica delle sale operatorie, le cuffie chirurgiche in tessuto (Figura 2) hanno dimostrato prestazioni superiori rispetto alle monouso (6). I contenitori riutilizzabili per rifiuti acuminati e taglienti (Figura 3) vengono prelevati quando sono pieni, e il loro contenuto incenerito, quindi i contenitori vengono puliti e riutilizzati; questo modello circolare consente di risparmiare denaro e riduce anche di oltre il 30% l‘impronta di carbonio correlata allo smaltimento dei taglienti (7). I contenitori riutilizzabili per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici (Figura 4), che sostituiscono l‘uso di strati di buste a uso chirurgico, rappresentano un‘altra soluzione molto efficace per ridurre i rifiuti, e molti di essi restano in uso per decenni dopo l‘acquisto.

Il riutilizzo dipende da rigorosi processi di decontaminazione e sterilizzazione, che oggi sono effettuati soprattutto in autoclave, ma gli strumenti sensibili al calore e all‘umidità richiedono metodi alternativi. Attualmente è disponibile la sterilizzazione al plasma con perossido di idrogeno, di gran lunga preferibile alla sterilizzazione con ossido di etilene (OE, che è mutageno e cancerogeno) grazie all‘assenza di residui tossici e alla sicurezza per il personale e l‘ambiente.

Un veterinario che indossa una cuffia chirurgica riutilizzabile
Figura 2. Cuffia chirurgica in tessuto riutilizzabile. © Zoë Halfacree
Un contenitore giallo riutilizzabile per rifiuti taglienti
Figura 3. Un contenitore per rifiuti taglienti riutilizzabile. © Zoë Halfacree
Contenitori riutilizzabili per la sterilizzazione chirurgica
Figura 4. Contenitori chirurgici riutilizzabili per la sterilizzazione e la conservazione degli strumenti. © Zoë Halfacree

Raccolta differenziata dei rifiuti e riciclo

La raccolta differenziata ottimale garantisce che i rifiuti vengano gestiti nel modo appropriato secondo le normative locali, e che gli articoli che possono essere riutilizzati o riciclati vengano raccolti (Figura 5). Senza adeguate conoscenze e il rispetto della raccolta differenziata corretta, potrebbe capitare che i rifiuti vengano sovra-trattati o sotto-trattati. Negli ultimi anni più spesso i rifiuti vengono sovra-trattati; il sovra-trattamento (cioè, l‘incenerimento ad alta temperatura di materiali di rifiuto che avrebbero potuto essere gestiti in modo alternativo, o addirittura riciclati) ha un costo finanziario e ambientale maggiore e andrebbe evitato. Esistono alcune possibilità innovative per il riutilizzo o il riciclo nelle sale operatorie.

Una piramide inversa della gerarchia dei rifiuti
Figura 5. La piramide inversa della gerarchia dei rifiuti, che mostra l‘approccio ottimale per la gestione dei rifiuti. © Zoë Halfacree

Raccolta differenziata dell‘alluminio

In genere, le bustine da sutura singole sono realizzate in alluminio. Questo metallo può essere riciclato all‘infinito senza perdere qualità; il riciclo consente di risparmiare il 95% dell‘energia necessaria per produrre nuovo alluminio dalle materie prime, riducendo l‘impronta di carbonio. Inoltre, il riciclo minimizza i rifiuti destinati alle discariche e previene la distruzione dell‘habitat causata dall‘attività mineraria di estrazione della materia prima. Alcune cliniche possono scegliere di fare la raccolta differenziata delle bustine in alluminio delle suture; si raccomanda di raggruppare le bustine e appallottolarle (Figura 6); questo perché le singole bustine potrebbero fuoruscire dall‘impianto di trattamento dei rifiuti, cosa che non accade se sono raggruppate.

Di recente, alcuni impianti di trattamento dei rifiuti hanno introdotto una tecnologia di scansione basata su IA, consentendo l‘identificazione dei materiali, la valutazione del loro valore, il rilevamento delle risorse perse, ottimizzando l‘efficienza del riciclo per una gestione sostenibile dei rifiuti. È molto utile contattare lo smaltitore per discutere quale soluzione per la gestione dei rifiuti sia migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale e in base alle normative locali.

Bustine in alluminio per suture appallottolate
Figura 6. Bustine in alluminio per suture, raccolte e “appallottolate” per migliorare l‘efficienza della raccolta differenziata presso l‘impianto di trattamento dei rifiuti nella corrente di riciclo. © Zoë Halfacree

Il pelo animale come risorsa

Il pelo dei pet pulito, raccolto presso toelettatori e strutture veterinarie (Figura 7), trova una nuova applicazione come materiale innovativo da usare nella creazione di stuoie progettate per gestire le fuoriuscite di petrolio. Grazie alle sue qualità assorbenti naturali, il pelo animale può assorbire grandi quantità di petrolio dall‘acqua. Il pelo viene trasformato in stuoie che possono essere dispiegate per assorbire petrolio e altri idrocarburi dagli ambienti inquinati, riducendo così l‘impatto sulla fauna selvatica e sugli ecosistemi. Questa soluzione ecologica non solo riutilizza il pelo che finirebbe altrimenti per essere un rifiuto, ma fornisce un‘alternativa efficiente ed economica ai tradizionali metodi di contenimento delle fuoriuscite di petrolio.

Pelo animale raccolto in un‘apposita sacca
Figura 7. Pelo animale pulito raccolto in un‘apposita sacca in prechirurgia durante la rasatura preoperatoria. Il pelo viene donato a un‘organizzazione che crea stuoie da utilizzare per contenere e assorbire le fuoriuscite di petrolio, riducendo così la contaminazione ambientale. © Zoë Halfacree

Riassorbimento dei gas anestesiologici

Gli agenti anestesiologici volatili, tra cui gli idrocarburi alogenati (isoflurano, sevoflurano e desflurano), oltre al protossido di azoto, sono gas serra potenti e i nostri pazienti veterinari richiedono spesso un‘anestesia prolungata. Tradizionalmente, gli anestetici inalatori venivano rilasciati dal circuito nell‘atmosfera, o in una tanica assorbente, per poi essere scaricati in atmosfera quando inceneriti. Per ridurre l‘uso complessivo degli agenti inalatori, e quindi l‘impatto ambientale, è stato raccomandato l‘uso di protocolli anestetici a flusso ridotto. Oggi esiste una tecnologia di riassorbimento dei gas che utilizza un particolare contenitore (Figura 8) che sostituisce i tradizionali sistemi; ciò consente di riassorbire agenti come l‘isoflurano, impedendone il rilascio nell‘atmosfera. Una volta pieno, il contenitore viene purificato e ritrattato dal fabbricante per ottenere un prodotto che può essere riutilizzato; questa opzione utilizzata normalmente per l‘assistenza sanitaria umana, è ormai disponibile anche per il mercato veterinario.

Una contenitore per la raccolta dei gas dal circuito anestetico
Figura 8. Un contenitore di riassorbimento utilizzato per rimuovere i rifiuti gassosi dal circuito anestetico. © Zoë Halfacree

Conclusione

Per garantire cure veterinarie di eccellenza, è necessario adottare la circolarità nelle sale operatorie. Il concetto deve essere introdotto ogni volta che si progettano nuovi sistemi, strutture od ospedali, e va promosso nell‘ambito della formazione e dello sviluppo professionale continuo, come pure nella progettazione di prodotti e protocolli. Ciò riduce l‘impatto ambientale delle cure mediche, ma consente anche risparmio economico e maggior resilienza. Insieme a qualsiasi modifica introdotta a favore della sostenibilità ambientale, è necessario un monitoraggio continuo delle infezioni del sito chirurgico. La letteratura attuale non indica alcuna differenza nell‘incidenza di infezioni usando tessuti chirurgici riutilizzabili vs monouso, ma è essenziali proseguire il monitoraggio e pubblicare letteratura per mantenere una qualità ottimale e ampliare la base di evidenze a supporto dei cambiamenti per un futuro sostenibile.

 

Riferimenti

  1. Global Guidelines for the Prevention of Surgical Site Infection. Geneva: World Health Organization 2018. Web Appendix 17, Summary of a systematic review on drapes and gowns. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK536409/ Accessed 31st March 2025.
  2. Vasanthakumar M. Reducing veterinary waste: surgical site infection risk and the ecological impact of woven and disposable drapes. Vet. Evid. 2019;4(3). https://doi.org/10.18849/ve.v4i3.251
  3. McQuerry M, Easter E, Cao A. Disposable versus reusable medical gowns: A performance comparison. Am. J. Infect. Control. 2021;49(5):563-570. Doi: 10.1016/j.ajic.2020.10.013. Epub 2020 Oct 20. PMID: 33091509; PMCID: PMC7572274.
  4. Vozolla E, Overcash M, Griffing E. An environmental analysis of reusable and disposable surgical gowns. AORN J. 2020;111(3):315-325. Doi: 10.1002/aorn.12885.
  5. Bhutta M, Rizan C. The Green Surgery report: a guide to reducing the environmental impact of surgical care, but will it be implemented? Annals R. C. Surg. Eng. 2024;106. 10.1308/rcsann.2024.0005
  6. Markel TA, Gormley T, Greeley D, et al. Hats Off: A study of different operating room headgear assessed by environmental quality indicators. J. Am. Coll. Surg. 2017;225(5):573-581. Doi: 10.1016/j.jamcollsurg.2017.08.014. PMID: 29106842
  7. Grimmond TR, Bright A, Cadman J, et al. Before/after intervention study to determine impact on life-cycle carbon footprint of converting from single-use to reusable sharps containers in 40 UK NHS trusts. BMJ Open 2021;11:e046200. Doi: 10.1136/bmjopen-2020-046200 

 

Rosemary Perkins

Zoë Halfacree

MA, VetMB, MSc, Cert. VDI, Cert. SAS, FHEA, Dip. ECVS, FRCVS Davies Veterinary Specialists, Hitchin, Regno Unito

Regno Unito

La Dr.ssa Halfacree ha conseguito la laurea alla Cambridge University nel 2001, quindi ha lavorato due anni in una struttura per piccoli animali prima di trasferirsi al Queen Mother Hospital for Animals del Royal Veterinary College, dove ha completato un internship non specialistico in piccoli animali. Successivamente è stata Senior Lecturer e responsabile della chirurgia dei tessuti molli presso il College, per poi trasferirsi nel 2020 in un centro di riferimento privato ubicato vicino a Londra. La sua passione per la sostenibilità ambientale e la formazione l‘hanno portata a intraprendere ulteriori studi presso il Cambridge Institute of Sustainable Leadership, quindi ha conseguito un Master in Sostenibilità e modifica dei comportamenti presso il Centre for Alternative Technology in Galles. Attualmente è anche Direttrice di Vet Sustain, un‘organizzazione senza scopo di lucro che promuove la sostenibilità nella professione veterinaria.

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