Migliorare il benessere e prevenire il burnout

Scritto da Aoife M. Smith

 

La mindfulness può aiutare a migliorare la resilienza e prevenire il burnout degdei tecnici veterinari, ed è raccomandabile adottare un approccio proattivo. .

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Una donna è seduta sull'erba nella posizione del loto.

Punti chiave

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea che la salute mentale ottimale è parte integrante ed essenziale del benessere, e sostiene che sia un diritto umano fondamentale.

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Il carico di lavoro e lo stress finanziario, tra gli altri fattori preminenti, sono spesso riconosciuti come ostacoli alla salute mentale ottimale dei tecnici veterinari.

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Il settore veterinario deve ancora adottare iniziative organizzative concrete per supportare una forza lavoro psicologicamente vulnerabile.

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Le tecniche basate sulla mindfulness possono aiutare a ridurre le esperienze spiacevoli relative alla salute mentale e aumentare la resilienza dei tecnici veterinari.

Introduzione: il peso del distress psicologico e del burnout

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute mentale positiva come “uno stato di benessere mentale che facilita la gestione dello stress della vita, il riconoscimento delle proprie capacità, l’apprendimento e il lavoro ottimali, nonché il contributo alla propria comunità.” Inoltre, afferma che la salute mentale è parte essenziale del benessere ed è un diritto umano fondamentale. Inoltre, l’organizzazione ritiene che la salute mentale sia un elemento fondamentale dello sviluppo personale, comunitario e socioeconomico [1] tuttavia, questo cosiddetto “diritto umano fondamentale” è stato, e continua a essere, messo a rischio per i professionisti veterinari di tutto il mondo. Il carico di lavoro, lo stress finanziario, gli orari di lavoro prolungati, le esperienze interpersonali difficili, gli esiti imprevisti, il peso emotivo dell’eutanasia dei pet, e la paura di ricevere reclami o commettere errori sono i motivi più riconosciuti di distress psicologico per i professionisti veterinari [2].

Qual è il livello del problema?

Sebbene sia ancora limitata la ricerca concentrata sui soli tecnici veterinari registrati (RVN), la ricerca recente disponibile parla dei livelli preoccupanti di burnout, fatica compassionevole e stress presenti in questa coorte (Figura 1). Uno studio del 2018 condotto dall’Irish Veterinary Nursing Association ha indicato che il 45% degli intervistati programmava di abbandonare la professione entro cinque anni a causa dei vari fattori di stress nell’ambiente di lavoro, e questo prima delle limitazioni causate dalla pandemia da COVID-19. Il numero di RVN che intendevano abbandonare la professione era aumentato del 15% in quel periodo, citando le difficoltà finanziarie o le scale delle retribuzioni come motivo principale alla base di tale decisione [3]. L’intenzione di abbandonare la professione emerso nel 2025 dev’essere chiarita, ma sembra plausibile un aumento superiore al 15%, dato che ricerche condotte finora documentano una qualità di vita professionale inadeguata e una carenza globale della forza lavoro [4], [5] .

Un rapporto del 2022 del Veterinary Council of Ireland ha rilevato che il 42% degli RVN intervistati mostrava livelli di ansia anormalmente elevati rispetto ai colleghi; il rapporto ha inoltre suggerito che erano più suscettibili al distress psicologico e all’autolesionismo [6]. Il rapporto sproporzionato donne/uomini nella coorte di partecipanti potrebbe indurre alcuni lettori a concludere frettolosamente che questi risultati riflettono la predominanza delle donne nel campione, con l’ipotesi incerta che quel genere sia intrinsecamente “più emotivo” o meno resiliente. Tuttavia, ridurre una questione così complessa a semplici supposizioni sulle donne significa ignorare i fattori sistemici più urgenti che richiedono un’attenzione critica, come pure la comprensione e la compassione richieste quando si considerano nel loro insieme le sfumature esperienziali del genere.

Anche se uno studio condotto nel 2024 nel Regno Unito ha concluso che sono necessarie ulteriori ricerche per affrontare alcune ambiguità sulle tendenze della salute mentale tra gli RVN [4], si può quantomeno concordare sul fatto che il burnout ha un impatto significativo sul benessere, sul mantenimento del posto di lavoro e sul benessere animale. È stato inoltre suggerito che la fatica compassionevole sia un fenomeno quotidiano tra alcuni professionisti, e che possa anche essere collegata, insieme al burnout, ai livelli riscontrati di dimissioni [7], [8]. Oltre alle soluzioni efficaci per questa specifica crisi, restano ancora da affrontare gli effetti di COVID-19 sul benessere mentale dei team veterinari. I tecnici del settore equino nei contesti più rurali sembravano più suscettibili ai problemi di salute mentale durante COVID-19 [9], e l’inciviltà sul posto di lavoro, sotto forma di interazioni difficili con colleghi e clienti, sembra avere un impatto diretto sul benessere mentale di tutti i professionisti veterinari. Comunque, rimane evidente l’influenza della pandemia su questa specifica difficoltà. È interessante notare, tuttavia, che uno studio ha rilevato che l’inciviltà dei colleghi senior prediceva l’intenzione al turnover del Medico Veterinario, mentre l’inciviltà dei clienti ne prediceva il burnout [10]. Nonostante la restante ambiguità nella letteratura, è chiaro che le strategie che prevedono la cura di se stessi possono aiutare gli RVN a ridurre i sintomi del burnout e favorire il recupero [4], [7], [8], [9], [11]. Le pratiche basate sulla mindfulness potrebbero rappresentare un punto di partenza promettente per esplorare soluzioni concrete alla crisi della salute mentale veterinaria, migliorando la resilienza di una comunità vulnerabile alle avversità emotive sistematiche.

Un tecnico veterinario solleva un cartello di richiesta di aiuto a causa di stress ambientali.
Figura 1. Burnout, fatica compassionevole e stress sono fenomeni fin troppo comuni tra i tecnici veterinari, e sono spesso dovuti in gran parte ai fattori di stress variegati e rilevanti del loro lavoro. © Shutterstock

Mindfulness per la resilienza

La resilienza è un processo articolato attraverso cui gli individui attingono alle risorse personali e contestuali per elaborare strategie e trarre insegnamenti da una situazione senza esserne sopraffatti [12]. Nel contesto della pratica veterinaria moderna, la resilienza sembra essere un fattore chiave per ridurre gli effetti del distress psicologico e attenuare il turnover del personale [13]. Attualmente non è noto se la predisposizione all’accettazione di metodi basati sulla mindfulness come strategie di prevenzione e metodi di intervento per i problemi di salute mentale sia collegata alla fase della carriera o all’età, ma può essere utile notare le differenze esistenti tra determinate coorti.

Uno studio (non nel settore veterinario) ha dimostrato che gli adulti anziani evitano spesso di cercare un trattamento psicologico, il che mette a dura prova la loro capacità di affrontare efficacemente ansia, stress e depressione. Tuttavia, i ricercatori hanno concluso che gli interventi di gruppo basati sulla mindfulness hanno ridotto effettivamente l’ansia, e hanno avuto allo stesso tempo un impatto positivo sugli atteggiamenti verso il trattamento psicologico tra la loro coorte di adulti anziani [14]. Sono stati condotti pochi studi longitudinali per valutare l’efficacia degli interventi basati sulla mindfulness tra gli studenti veterinari, ma uno studio [15] ha scoperto che la partecipazione regolare a una pratica basata sulla mindfulness ha ridotto significativamente i sintomi di ansia e depressione (Figura 2). La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) viene utilizzata spesso come approccio terapeutico per migliorare la resilienza, ed è più efficace se abbinata alla mindfulness [16], [17]. È stato dimostrato che un intervento di terapia cognitiva basata sulla mindfulness (MBCT) condotto su infermieri del settore sanitario umano riduce i sintomi di PTSD (disturbo post-traumatico da stress), ansia e depressione [16]. Altre ricerche condotte sui medesimi tipi di infermieri suggeriscono che l’esistenza di programmi organizzativi strutturati e monitorati, invece di programmi basati esclusivamente su un approccio autogestito, sembra essere la strada giusta per creare la resilienza e ridurre il burnout [18], [19]. Uno studio condotto su una coorte di studenti delle scuole superiori ha dimostrato che bastavano 8 sedute di MBCT per migliorare significativamente la resilienza e la motivazione [20], mentre altri ricercatori hanno evidenziato il beneficio di discussioni regolari in piccoli gruppi per studenti veterinari, opportunamente chiamate “serie sulla fatica compassionevole” [21]. La presenza di indicazioni strutturate e coerenti sembra influenzare l’effetto delle tecniche basate sulla mindfulness utilizzate in tutti gli studi citati, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare il rapporto ideale tra partecipazione autogestita e approccio basato su programmi.

Poiché le iniziative organizzative non sono ancora universalmente accettate nel settore veterinario, le pratiche di mindfulness autogestite, come tenere un diario e le meditazioni con scansione corporea, possono favorire la responsabilizzazione nei periodi in cui è particolarmente evidente l’inazione da parte delle figure decisionali. Data la loro efficacia nell’aiutare a ridurre l’ansia, la depressione e lo stress, la partecipazione regolare a queste attività potrebbe essere utile per chi desidera scongiurare le esperienze psicologicamente compromettenti ed evitare il burnout.

Una donna è seduta sull'erba nella posizione del loto.
Figura 2. La partecipazione regolare a una pratica basata sulla mindfulness, come lo yoga, può ridurre significativamente i sintomi di ansia e depressione. © Shutterstock

Tenuta di un diario: penna, carta e serenità

La redazione di un diario (Figura 3) è uno strumento semplice e versatile che sembra avere poche barriere in termini di accessibilità e applicazione, e riduce allo stesso tempo lo stress e i sintomi depressivi, così da migliorare la resilienza. Uno studio del 2015 condotto su un gruppo di professionisti sanitari ha dimostrato che l’ulteriore aggiunta di un prompt correlato alla gratitudine (cioè, l’inclusione di un motivo per essere gratificati ogni volta che si completava una voce sul diario) risultava ancora più efficace nel ridurre questi sintomi. I sintomi di stress e depressione sono stati misurati prima e dopo un periodo di redazione del diario di 4 settimane, e solo un gruppo ha completato un esercizio di gratificazione come parte dello studio. Questo gruppo ha mostrato meno sintomi di stress e depressione post-redazione del diario rispetto ai colleghi che non avevano ricevuto la richiesta di aggiungere la gratificazione alla routine di redazione del diario [22], [23].

La redazione di un diario consente di esprimersi in modo positivo nei momenti in cui ci si sente sopraffatti, e potrebbe rivelarsi essenziale per alcuni tecnici quando è necessario riconoscere i problemi, le paure, le preoccupazioni e i sintomi di salute mentale per pianificare interventi appropriati. La regolazione fisiologica (cioè, la regolazione della frequenza cardiaca e respiratoria), insieme ai benefici positivi per la salute mentale, fanno sì che la redazione di un diario possa essere considerata un intervento e anche un metodo per facilitare la pianificazione di ulteriori misure. La redazione di un diario offre anche l’opportunità di praticare un dialogo interiore positivo, così da sfidare e contrastare ogni tipo di autocritica ed eccessiva modestia. La chiarezza sulla fonte delle esperienze emotive negative (stress, ansia, depressione, ecc.) è inoltre facilitata dalla redazione di un diario, che può guidare il partecipante verso la correzione dei problemi presenti e la costruzione della resilienza [24].

Un vassoio con un quaderno, una penna, un caffè e una candela.
Figura 3. La redazione di un diario (l’atto di scrivere cosa è stato fatto ogni giorno, includendo talvolta pensieri, sentimenti e obiettivi privati) può essere molto utile per aiutare le persone a gestire lo stress. © Shutterstock

A questo punto, molti lettori avranno probabilmente iniziato a chiedersi come integrare la redazione di un diario nella loro routine quotidiana, dove la gestione del tempo è una delle preoccupazioni più importanti che l’autrice ha riscontrato nel proprio lavoro psicoterapeutico con i professionisti veterinari. Sebbene siano ovviamente necessarie ulteriori ricerche accademiche per misurare il tasso di successo collettivo nel senso più ampio, la Figura 4 può offrire almeno una guida e un chiarimento sulle strategie di gestione del tempo autogestite, in accordo con l’impatto a livello individuale per la redazione di un diario, in base al lavoro faccia a faccia e di gruppo svolto negli ultimi anni dall’autrice assieme ai professionisti veterinari.

La pianificazione e l’impostazione di promemoria contrastano la fatica del processo decisionale che può ostacolare l’azione e i successivi progressi, mentre la definizione di limiti con i propri cari garantisce che il tempo scelto non subisca interruzioni. Individuare il momento della giornata da dedicare alla redazione di un diario può favorire risultati ottimali e la consapevolezza dei progressi. Ad esempio, scrivere nel diario al mattino può consentire di sfruttare la lucidità mentale iniziale all’inizio della giornata, mentre farlo di sera può migliorare la qualità del sonno se gli eventi quotidiani chiariscono le preoccupazioni e i timori per la lista delle cose da fare il giorno successivo. Evitare di fare più cose allo stesso tempo e limitare il tempo dedicato alla redazione di un diario riduce la stimolazione e incoraggia la presenza consapevole, garantendo in definitiva risultati positivi. L’uso dell’intenzione, attraverso l’impiego di articoli di cancelleria dedicati e l’identificazione del metodo più adatto ai propri sintomi e al proprio stile di vita, promuove un approccio responsabilizzato al proprio benessere mentale. Seguire intenzionalmente i prompt (molti dei quali accessibili gratuitamente online tramite Pinterest, Instagram e altri siti di social media) consente anche di valutare i progressi in modo strutturato. 

Un cerchio che presenta 8 consigli per prendersi il tempo necessario per scrivere un diario.
Figura 4. Gestione del tempo per la redazione del diario. © Aoife M. Smith

Da nervosi a tranquilli: meditazione con scansione corporea

La meditazione con scansione corporea può ridurre la pressione arteriosa, diminuire il dolore, migliorare il sonno, ridurre l’ansia e lo stress, regolare le emozioni e aumentare l’auto-consapevolezza [25]. Utilizzata da sola o abbinata alla redazione di un diario, può favorire ulteriormente la riduzione dello stress e migliorare sia il sonno sia la capacità di rilassarsi nei periodi tranquilli. Una combinazione di meditazioni con scansione corporea e redazione di un diario può aumentare l’efficacia delle strategie di intervento pianificate, poiché queste saranno attuate in base alla maggiore consapevolezza dell’individuo per quanto attiene le sue specifiche esigenze di miglioramento dei sintomi.

Una caratteristica fondamentale dell’ansia è la paura del futuro e la previsione di circostanze o eventi spiacevoli. Le meditazioni con scansione corporea aiutano il partecipante a radicarsi nel momento presente e incoraggiano un approccio più consapevole a ciò che il futuro potrebbe riservare. Se praticate regolarmente, possono migliorare a loro volta la resilienza, poiché possono portare al riconoscimento della propria capacità di gestire qualsiasi evento avverso possa verificarsi (Figura 5). Sono necessarie ulteriori ricerche sull’uso delle meditazioni con scansione corporea per gestire specificamente lo sviluppo della resilienza tra il personale veterinario, ma sembra probabile che questo strumento abbia qualche effetto positivo, data la ricerca di supporto già esistente sulla tecnica in generale. Anche se i sentimenti riguardanti la gestione del tempo della Figura 4 sono applicabili pure alle meditazioni con scansione corporea, comprendere ed eseguire i passaggi di una scansione corporea è molto probabilmente una preoccupazione preminente per i tecnici veterinari, e la Figura 6 mostra le istruzioni passo-passo.

Un uomo è seduto su un divano e medita.
Figura 5. Le meditazioni con scansione corporea aiutano il partecipante a radicarsi nel momento presente e incoraggiano un approccio più consapevole a ciò che il futuro potrebbe riservare. © Shutterstock

Per ottenere risultati ottimali, si raccomanda di dedicare tempo all’esplorazione e alla sperimentazione di varie risorse (la maggior parte delle quali disponibili gratuitamente online). Tuttavia, è importante ricordare che quando si esplorano modi per prendersi cura di sé esiste un approccio “per tentativi” predefinito, ma non esiste una regola assoluta. È consigliabile dedicare tempo a determinare cosa funziona meglio a livello individuale; inoltre, trarre ispirazione sia dai fallimenti evidenti di un intervento, sia dai suoi successi, è forse essenziale per migliorare l’efficacia dell’intervento stesso. In attesa di miglioramenti positivi nell’approccio al mantenimento del benessere mentale tra i decisori nella pratica veterinaria, è fondamentale l’esplorazione individuale come metodo di gestione responsabilizzata dei sintomi e per il miglioramento della resilienza.

Uno schema che illustra il processo di meditazione guidata con scansione corporea.
Figura 6. Come condurre una meditazione con scansione corporea. © Healthline.com/ridisegnato da Sandrine Fontègne

Movimento consapevole verso la salute mentale

Sembra che il diritto umano fondamentale a una salute mentale ottimale possa continuare a trovare ostacoli per il personale sanitario se chi ricopre ruoli a livello di leadership e/o processo decisionale non si impegna a indagare gli interventi essenziali e supportati dalla ricerca per creare programmi sostenibili e organizzativi per combattere lo stress, l’ansia e la depressione nell’ambito della propria forza lavoro. Il personale veterinario è costantemente esposto a stress nell’ambiente di lavoro, stress finanziari, orari di lavoro imprevedibili, conflitti interpersonali, avversità impreviste, impatto psicologico dell’eutanasia e paura di ricevere reclami e compiere errori [2]. Tuttavia, queste esperienze negative possono essere contrastate attraverso un impegno proattivo in attività basate sulla mindfulness, che rafforzano la resilienza e riducono i sintomi indesiderati.

In attesa dello sviluppo di programmi organizzativi di supporto, l’impegno autogestito in attività basate sulla mindfulness, come la redazione di un diario e le meditazioni con scansione corporea, può consentire ai tecnici veterinari di migliorare il proprio benessere mentale. Queste attività possono anche evidenziare l’origine dei sintomi, inducendo gli individui a cambiamenti dello stile di vita. La terapia cognitiva basata sulla mindfulness, sia in formato individuale che di gruppo, offre benefici anche a chi sta vivendo esperienze spiacevoli di salute mentale; si incoraggia quindi l’esplorazione della propria salute mentale attraverso la terapia verbale o con il supporto di un professionista di terze parti. A prescindere dall’attività che si sceglie di intraprendere, esplorare la gestione del tempo per supportare un impegno regolare è fondamentale per incorporare queste attività nella propria routine e coglierne i benefici.

Nel contesto della pratica veterinaria moderna, la resilienza sembra essere un fattore chiave per ridurre gli effetti del distress psicologico e il turnover del personale.

Aoife M. Smith

Conclusione

Responsabilizzarsi esplorando sia i fallimenti che i successi delle attività basate sulla mindfulness per identificare una routine adatta a livello individuale sembra essere un elemento chiave per ottenere risultati ottimali. Inoltre, è bene ricordare che un approccio “per tentativi” in assenza di una regola assoluta concreta consente un’esplorazione che può essere piacevole e non riflette negativamente le proprie capacità o competenze a livello di salute mentale. I tecnici sono un prezioso contributo per tutti i team veterinari, e il benessere mentale di questi soggetti che desiderano proseguire la pratica clinica va considerato con la massima considerazione, compassione e comprensione. L’esplorazione autogestita del proprio benessere mentale è fondamentale, ma è assolutamente evidente la necessità di un intervento urgente, sia a livello individuale che organizzativo, per contrastare le numerose avversità psicologiche a cui è soggetto il personale di supporto mentre aggiunge il proprio valore intrinseco al settore veterinario.

 

Riferimenti

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Aoife M Smith BSc. (Vet. Nursing)

Aoife M. Smith

BSc. (Vet. Nursing), BA (H. Dip) Psychology, MA (Counselling & Psychotherapy), Athenas Mind, Dublino, Irlanda

Eire.

Nel 2014 Aoife Smith ha conseguito la qualifica di infermiere veterinario, quindi ha proseguito ottenendo i diplomi universitari in Psicologia e Counselling. Ha cinque anni di esperienza nel campo della salute mentale (inclusi tre anni in Samaritans Irlanda) ed è una relatrice molto richiesta nei campi della salute mentale e del benessere. Docente a contratto all’University College Dublin, offre anche sedute faccia a faccia di psicoterapia per studenti di veterinaria e professionisti.

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