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Prescrizione sostenibile 3 / Obiettivi futuri per l’uso responsabile del farmaco
Cosa fare per incoraggiare un uso efficace e responsabile dei farmaci nel settore dei piccoli animali? È necessario un approccio coerente e concordato da parte del team veterinario e dei proprietari di pet.

Punti chiave
Un’efficace e sostenibile gestione del farmaco può essere ottenuta attraverso formazione dei professionisti o azioni legislative.
Gli ostacoli che impediscono un protocollo di prescrizione ottimale includono la gestione delle aspettative dei clienti e la formazione dei medici veterinari affinché rivedano le proprie abitudini di prescrizione.
Una buona leadership nella professione, sia a livello locale che nazionale, è essenziale per una cultura di gestione sostenibile del farmaco.
L’uso sistematico dei parassiticidi ad ampio spettro nei piani sanitari per pet può lavorare contro la possibilità di fornire ai proprietari informazioni equilibrate e basate sull’evidenza.
Introduzione
L’uso degli antibiotici veterinari può determinare lo sviluppo di resistenza farmacologica(AMR) nelle popolazioni animali e umane; inoltre, c’è un corpo di evidenze crescenti che i farmaci per piccoli animali possano avere un impatto sull’ambiente in generale. Quest’ultimo articolo della nostra serie di tre suggerisce i passi futuri per salvaguardare l’efficacia farmacologica e la tutela dell’ambiente.
La prospettiva internazionale
Esistono due approcci principali per un’efficace gestione sostenibile del farmaco:
a) formazione dei professionisti e
b) azioni del legislatore.
Gli approcci basati sulla formazione del prescrittore riconoscono il ruolo delle linee guida per promuovere l’uso razionale degli antibiotici ed è stato discusso nell’articolo precedente di questa serie; come per tutti gli esseri soggetti a errori, è possibile che i medici veterinari non aderiscano quanto spesso dovrebbero alle raccomandazioni contenute in queste linee guida (1,2). Inoltre, i medici veterinari dicono nelle interviste o nelle survey di fare uso di protocolli di prescrizione migliori (cioè, in linea con le linee guida) rispetto a quelli che usano realmente nella pratica (3,4). Nel Regno Unito, l’uso del benchmarking (confrontare l’uso degli antibiotici di una struttura rispetto ad altre strutture simili) è risultato efficace nel ridurre i tassi di prescrizione di antibiotici di classi criticamente importanti e della massima priorità, suggerendo che il confronto con i colleghi possa motivare un cambiamento nei pattern di prescrizione (5). Attualmente, la maggior parte dei Paesi si affida all’impegno volontario nelle iniziative di gestione sostenibile; inoltre, almeno in teoria, questo approccio preserva l’autonomia del prescrittore e protegge il benessere animale, mantenendo al tempo stesso l’accesso ai trattamenti essenziali e promuovendo un uso prudente per salvaguardare l’efficacia futura.
Gli approcci legislativi, come il regolamento dell’Unione Europea (2019/6), limitano l’accesso a determinati antibiotici; infatti, alcuni Paesi europei hanno già vietato del tutto l’uso di un sottoinsieme di farmaci di Categoria A EMA (Agenzia europea per i medicinali) (ad es. vancomicina e carbapenemi) e richiedono una coltura batterica e risultati appropriati dell’antibiogramma prima di prescrivere farmaci di Categoria B EMA. Esistono tuttavia eccezioni, come i casi in cui il prelievo potrebbe mettere a repentaglio la salute del pet, è impossibile coltivare il patogeno, o manca un metodo idoneo per determinare la sensibilità del patogeno. L’obiettivo di queste leggi è ridurre i tassi di resistenza a questi antibiotici nell’uomo, eliminando la loro esposizione al serbatoio animale. La futura estensione della lista di antibiotici vietati, che include i fluorochinoloni o le aminopenicilline potenziate, potrebbe limitare le alternative terapeutiche per le infezioni batteriche gravi nei pet, compromettendone la salute e il benessere.
Questo tipo di legislazione ha provocato un aumento significativo nelle richieste di antibiogrammi (AST) ai laboratori diagnostici veterinari, sia in Francia che in Germania (6,7). Questo è stato inoltre associato a diminuzione dell’uso di fluorochinoloni e cefovecina (8). Uno studio più datato condotto su medici veterinari del Regno Unito che lavoravano in assenza di restrizioni legali ha rilevato che l’AST veniva eseguito solo in cinque (0,4%) casi su 1148 collegati all’uso di cefovecina nei gatti (9).
Alcuni parassiticidi, tra cui fipronil e imidacloprid, sono attualmente disponibili per la vendita come generici in alcuni Paesi, cioè possono essere acquistati senza prescrizione o senza consultare un professionista adeguatamente qualificato. Sono state avanzate richieste per rivedere l’accesso ai parassiticidi e controllarne più rigorosamente l’approvvigionamento, al fine di ridurre la contaminazione ambientale (10), e alcuni Paesi (ad es. la Svizzera) stanno adottando misure per limitarne l’accesso rendendo alcuni di questi prodotti disponibili solo dietro prescrizione medica (11).
Promuovere l’uso ragionevole degli antibiotici richiede strategie multiple, la più importante delle quali è l’educazione dei clienti.
Metriche sull’uso degli antibiotici
Misurare l’uso (o le vendite) degli antibiotici è fondamentale per valutare strategie di gestione sostenibile. Entro il 2030, tutti gli stati dell’UE dovranno comunicare dati standardizzati sull’uso degli antibiotici per tutte le specie, compresi i pet. Finora, gli sforzi per soddisfare questo requisito hanno avuto risultati variabili: in Spagna, i medici veterinari hanno scioperato dopo l’introduzione di un nuovo sistema nazionale di registrazione dei dati, a causa delle sanzioni pecuniarie molto elevate in caso di non conformità (fino a 1,2 milioni di euro). La raccolta dei dati comporta numerose sfide, tra cui il calcolo della quantità di farmaco utilizzato e della massa della popolazione totale a cui viene somministrato. I dati raccolti dal Veterinary Medicines Directorate del Regno Unito hanno consentito di monitorare le tendenze nazionali sin dal 2014 (Figura 1), e una maggiore granularità potrebbe rivelare presto l’impatto delle misure nazionali di gestione sostenibile.
Anche le strutture veterinarie e le grandi catene possono raccogliere dati sull’utilizzo. Collegare gli antibiotici a specifiche indicazioni d’uso potrebbe aiutare a personalizzare le iniziative formative e potrebbe evidenziare i casi in cui l’uso sia eccessivo e inappropriato. Per valutare l’appropriatezza dell’uso degli antibiotici sono necessari dettagli sui casi che potrebbero mancare nelle cartelle; tuttavia, con una comprensione migliore dei fattori clinici determinanti della prescrizione, si potrebbero adattare le linee guida in modo che riflettano la realtà della pratica veterinaria e incoraggino utilizzi mirati, ove possibile.

Sorveglianza dell’antibioticoresistenza e ambientale
Il campo degli animali da compagnia è in ritardo rispetto ad altri settori nella sorveglianza dell’AMR. L’EARS-Vet (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network for Veterinary Medicine) raccoglie i dati di sorveglianza dai Paesi dell’UE (12), e nel Regno Unito è in corso un progetto guidato dall’Università di Liverpool per raccogliere informazioni simili. Questi programmi puntano a fornire un quadro più chiaro di come si sta sviluppando la resistenza, consentendo un processo decisionale più informato e migliorando gli sforzi complessivi di gestione sostenibile. Tuttavia, entrambi i programmi richiedono l’armonizzazione delle metodologie di analisi e refertazione.
Il monitoraggio ambientale dei parassiticidi, inclusi fipronil e imidacloprid, è essenziale per valutare i livelli di contaminazione e l’efficacia dell’intervento. È essenziale ampliare la ricerca sulle vie di scarico e le fonti alternative delle emissioni di parassiticidi, come ad esempio l’inquinamento del suolo, per prevenire la cosiddetta “sostituzione spiacevole”, dove l’uso diffuso di una sostanza chimica nociva viene sostituito dall’uso di un’altra con impatti simili o peggiori. Inoltre, il monitoraggio della resistenza ai parassiticidi per pet è fondamentale per garantirne l’efficacia a lungo termine.
Obiettivi futuri per lo sviluppo delle linee guida
Sono in fase di sviluppo ulteriori linee guida per integrare analisi sistematiche sulla base delle evidenze esistenti, tra cui indicazioni più dettagliate sull’uso responsabile dei parassiticidi per piccoli animali. ENOVAT (European Network for the Optimisation of Veterinary Antimicrobial Therapy) ha pubblicato delle raccomandazioni per la gestione della diarrea acuta nel cane, e sono in uscita le linee guida per la profilassi antibiotica chirurgica. Queste risorse sono il prodotto di una collaborazione internazionale che promuove la condivisione delle conoscenze e lo scambio di esperienze, e sono state create utilizzando una metodologia standardizzata (il quadro AGREE, ovvero Appraisal of Guidelines for Research and Evaluation). Ciò garantisce trasparenza e coinvolgimento degli stakeholder, inclusi i proprietari di pet per convalidare gli esiti proposti (ad es. quale cambiamento nella durata della diarrea è significativo per un proprietario?). Le future linee guida dovranno rimanere adattabili, integrando i nuovi riscontri tramite aggiornamenti online o basati su app; l’app Firstline dell’Ontario Veterinary College* è un primo esempio di tale approccio.
*https://firstline.org/#:~:text=Firstline%20is%20a%20health%20technology,With%20you%2C%20we%20win!
Il ruolo della formazione
La formazione dei proprietari di pet e dei professionisti veterinari è fondamentale per superare gli ostacoli che impediscono una prescrizione ottimale. Promuovere l’uso ragionevole degli antibiotici richiede strategie multiple, la più importante delle quali è l’educazione del proprietario. Gestire le aspettative del cliente in clinica è fondamentale (Figura 2); se i proprietari di pet sono informati sui rischi dell’uso eccessivo di farmaci (come AMR e contaminazione ambientale), allora è possibile che le loro aspettative siano in linea con le best practice. Tuttavia, queste discussioni possono richiedere tempo e visite più lunghe (in particolare alla prima visita di un cucciolo o un gattino, oppure quando si inizia un piano di assistenza sanitaria ) per facilitare il processo decisionale condiviso e ridurre le prescrizioni non necessarie di molti farmaci. Spesso, i proprietari si aspettano interventi immediati e possono presumere che sia necessario usare gli antibiotici per molti disturbi comuni. Il presupposto è che una prescrizione equivalga a una cura proattiva, e il medico veterinario può sentirsi obbligato a somministrare antibiotici e altri farmaci anche se sono inutili. Tuttavia, molti studi hanno dimostrato che i consigli veterinari sono rispettati, e molti clienti sono ormai consapevoli dell’AMR (13).

Inoltre, strumenti a supporto come le prescrizioni di farmaci da banco (Figura 3) possono aiutare il medico veterinario a soddisfare i proprietari di pet e concludere una visita senza antibiotici. È anche disponibile un’animazione didattica per i proprietari che ha dimostrato di aumentare la consapevolezza dell’impatto dell’AMR, e chi guarda il video prima della visita è più propenso ad accettare misure in linea con una gestione sostenibile degli antibiotici* (Figura 4) (14). Queste risorse sono disponibili gratuitamente online**.
*https://www.youtube.com/watch?v=4ApEAfN4dWU
** www.bsavalibrary.com/content/book/10.22233/9781913859312

È inoltre importante fornire risorse per aiutare i proprietari a somministrare correttamente i medicinali, cosa che può ridurre la dipendenza dagli antibiotici a deposito che possono essere scelti per pura comodità. Molti proprietari, quando interrogati in merito, dichiarano di ritenersi capaci di somministrare compresse e medicinali liquidi, nonostante le opinioni contrarie dei medici veterinari (13). Se si mostra ai proprietari come somministrare una compressa a un gatto (Figura 5), si abitueranno a contattare il medico veterinario dopo aver iniziato la terapia, in modo da poter gestire tempestivamente le eventuali difficoltà di somministrazione. Questa formazione dei proprietari richiede anche uno sviluppo professionale continuo e reti di supporto tra colleghi nel team veterinario, come spiegato di seguito.

Formazione dei medici veterinari
Dai programmi di studio universitari fino alla formazione professionale continua dei professionisti affermati, è fondamentale la formazione dei medici veterinari sulla gestione sostenibile degli antimicrobici. Questa gestione richiede una conoscenza di argomenti come microbiologia, farmacologia ed epidemiologia, oltre a solide basi in gestione dei proprietari. Semplici supporti come gli espedienti mnemonici (ad es., SODAPOP = Sorgente e Organismo, Decidere di trattare, Antimicrobici, Paziente, Opzioni e Piano) sono validi strumenti di apprendimento per molti studenti (16). Per i medici veterinari che lavorano in strutture di base o specialistiche, è noto che limitarsi a fornire linee guida ha scarso effetto sulla riduzione dell’AMR (1,2); è stato invece dimostrato che gli interventi pratici hanno un impatto positivo (17), e per quanto riguarda i medici veterinari universitari, sono state definite di recente le direzioni future della ricerca clinica (18). Oggi, sono disponibili numerose risorse didattiche, e alcuni esempi sono forniti nella Tabella 1.
Tabella 1. Alcuni esempi di risorse didattiche; l’elenco è tutt’altro che completo e sono disponibili online molte altre valide risorse.
| Risorsa didattica | Fornitore del corso | Link |
|---|---|---|
| Iniziativa per la resistenza agli antibiotici e la gestione sostenibile | University of Minnesota | https://arsi.umn.edu |
| VetTeamsAMR | RCVS knowledge | https://knowledge.rcvs.org.uk/amr/vetteamamr |
| Percorso sull’AMR per i professionisti del settore veterinario | The Fleming Fund and Open University | https://www.open.edu/openlearncreate/course/view.php?id=5352 |
| Programma di formazione online VetAMS | AMR Vet collective | https://www.vetams.org |
| Gestione sostenibile degli antibiotici nella pratica veterinaria | British Society for Antimicrobial Chemotherapy | https://www.futurelearn.com/courses/antimicrobial-stewardship-in-veterinary-practice |
Altri fattori che possono influenzare il modo in cui un medico veterinario prescrive i farmaci e che potrebbero essere considerati sono i seguenti:
I. Limiti di tempo: i tempi di visita limitati possono impedire indagini diagnostiche approfondite o valutazioni del rischio, determinando la prescrizione empirica di molti farmaci senza una giustificazione clinica adeguata.
II. Paura degli esiti negativi: le preoccupazioni relative a diagnosi errata o trattamento insufficiente, e il rischio potenziale di insoddisfazione o reclami da parte dei clienti possono indurre ad un uso più conservativo (cioè, più ampio o più aggressivo) di farmaci che sono percepiti (spesso erroneamente) come caratterizzati da effetti indesiderati limitati (come antibiotici o parassiticidi).
III. Abitudini di prescrizione consolidate: pattern di prescrizione consolidati e influenza dei colleghi, soprattutto sui neolaureati, possono perpetuare pratiche subottimali in molti ambiti della pratica clinica. Questi casi richiedono molto sostegno per consentire un passaggio a pratiche più appropriate.
È inoltre importante fornire risorse per aiutare i proprietari a somministrare correttamente i medicinali, cosa che può ridurre la dipendenza dagli antibiotici a lunga durata d’azione che possono essere scelti per pura comodità.
Il ruolo della leadership
Una leadership efficace nella professione veterinaria è essenziale per combattere l’AMR, la contaminazione ambientale e l’uso eccessivo dei parassiticidi, e richiede uno sforzo concertato per promuovere l’uso responsabile dei farmaci. Promuovendo l’educazione, attuando politiche idonee, e sostenendo l’uso responsabile degli antibiotici, i key opinion leader (KOL) veterinari possono ridurre significativamente l’impatto delle sovra-prescrizioni, salvaguardando al tempo stesso la salute pubblica e animale.
Una valida leadership svolge un ruolo fondamentale nel guidare il cambiamento, implementare programmi di gestione sostenibile del farmaco (come parte di un’iniziativa di sostenibilità più ampia) e promuovere una cultura di responsabilità e formazione. I senior della struttura possono agire stabilendo linee guida di prescrizione chiare, attraverso raccomandazioni basate sull’evidenza, offrendo formazione e promuovendo una cultura di gestione responsabile. Le politiche adottate a livello di struttura garantiscono che i farmaci siano utilizzati in modo ragionevole, solo quando necessario, e dopo indagini diagnostiche contestualizzate. Una cultura di responsabilità e riflessione dovrebbe includere audit clinici di routine, discussioni dei casi, e monitoraggio dei pattern di prescrizione al fine di identificare le aree di miglioramento. È fondamentale incoraggiare un dialogo aperto, in cui i medici veterinari si sentano supportati nel prendere decisioni di prescrizione responsabili, senza subire pressioni da parte dei clienti. Lo sviluppo professionale continuo è essenziale per ridurre le prescrizioni non appropriate, e i medici senior dovrebbero facilitare i programmi di formazione, sia per i medici che per i tecnici, assicurandosi che tutti i membri del team comprendano i rischi associati alle prescrizioni non appropriate e l’importanza di strategie di gestione alternative. Queste possono includere i programmi vaccinali e migliori pratiche di allevamento, oppure la diagnosi precoce mediante controlli di routine.
Il management deve inoltre promuovere l’aderenza ai quadri di gestione sostenibile nazionali e internazionali, come quelli forniti dagli ordini professionali competenti, e i KOL veterinari possono essere promotori di una gestione sostenibile efficace su un piano politico più ampio, in collaborazione con altre parti interessate, e svolgere un ruolo importante nell’influenzare gli standard e le politiche del settore. La collaborazione con enti professionali, agenzie regolatorie e istituti di ricerca, contribuirà alle strategie di sostenibilità nazionali e garantirà che le strutture veterinarie si allineino alle best practice di gestione sostenibile farmaceutica.
È essenziale ampliare la ricerca sulle vie di scarico alternative e le fonti di emissioni di parassiticidi, come ad esempio l’inquinamento del suolo, per prevenire la cosiddetta “sostituzione spiacevole”, dove l’uso diffuso di una sostanza chimica nociva viene sostituito dall’uso di un’altra con impatti simili o peggiori.
Sottoscrizione ai piani di assistenza sanitaria per pet
Oggi, i proprietari di pet si aspettano spesso di ricevere di routine parassiticidi ad ampio spettro, spesso forniti attraverso “piani di assistenza sanitaria” promossi da molte strutture veterinarie (19). Talvolta, i proprietari aderiscono a questi piani prima di aver potuto effettuare assieme al medico veterinario una valutazione adeguata del rischio parassitario, o senza aver ottenuto informazioni sull’uso responsabile dei parassiticidi. A volte, il management delle strutture fornisce incentivi ai medici veterinari in base al numero di clienti che sottoscrivono un piano, e i medici veterinari possono sentirsi pressati a prescrivere questi medicinali poiché i clienti hanno già pagato e si aspettano di riceverli (20). Una volta prescritti, tali farmaci, il cui uso va ripetuto, vengono spesso forniti per comodità sia della struttura che del proprietario, ma la compliance non viene monitorata. Ciò compromette la possibilità di formare correttamente i proprietari per supportare un processo decisionale consapevole, e limita la libertà clinica dei medici veterinari. Per evitare l’uso eccessivo di farmaci, è urgente riformare questa cultura e trovare il modo di bilanciare la prevenzione con la valutazione del rischio basata sull’evidenza.
Conclusione
I professionisti veterinari hanno molti strumenti per supportare la gestione sostenibile degli antibiotici, ma è necessario aumentare l’uso di risorse per limitare l’AMR e i danni ambientali. Lo sviluppo continuo di linee guida deve integrare l’evidenza attuale non appena disponibile, e la politica deve poter monitorare l’uso degli antibiotici e la prevalenza dell’AMR. Se gli schemi volontari che promuovono l’uso razionale non riescono a migliorare significativamente la situazione, potrebbero essere necessarie misure restrittive. È necessario intervenire rapidamente: come nel caso del cambiamento climatico, ogni sforzo conta. Come ha dichiarato Greta Thunberg, “non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”. I medici veterinari e i proprietari di pet devono collaborare per proteggere l’ambiente e salvaguardare la salute umana e animale per il futuro. Ottimizzando fin da ora in modo proattivo l’uso di antimicrobici e parassiticidi, i medici veterinari possono contribuire a evitare la necessità di una legislazione restrittiva che potrebbe limitare l’accesso ai trattamenti essenziali.
Riferimenti
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Fergus Allerton
BSc, BVSc, CertSAM, Dip. ECVIM-CA, MRCVS, Willows Veterinary Centre & Referral Service, Solihull, Regno Unito
Regno Unito
Il Dr. Allerton ha conseguito la laurea all’University of Bristol nel 2004, e dopo aver lavorato sei anni in una struttura per piccoli animali ha completato una residenza in Medicina interna all’University of Liege, Belgio. Attualmente lavora presso un importante centro di riferimento nel Regno Unito, ed è anche membro del Therapeutics Committee di WSAVA. È attivamente coinvolto nella gestione sostenibile della farmaceutica veterinaria presso ENOVAT (European Network for Optimization of Veterinary Antimicrobial Treatment, network europeo per l’ottimizzazione del trattamento antimicrobico veterinario) e ha contribuito allo sviluppo delle recenti linee guida sugli antibiotici PROTECT ME.
Ian Ramsey
BVSc, PhD, DSAM, Dip. ECVIM-CA, FHEA, FRCVS, ospedale per piccoli animali dell’University of Glasgow, Glasgow, Regno Unito
Regno Unito
Il Dr. Ramsey è docente in Medicina dei piccoli animali alla Facoltà di Medicina veterinaria della Glasgow University. Ha conseguito la laurea alla Liverpool Veterinary School, ha completato il PhD a Glasgow e ha svolto la residenza a Cambridge. Ha il diploma britannico (RCVS) ed europeo in Medicina dei piccoli animali, e ha prodotto molte pubblicazioni su vari aspetti della medicina dei piccoli animali. Nel 2015 ha ricevuto il BSAVA Woodrow Award per il suo contributo alla medicina dei piccoli animali, e nel 2016 è diventato membro del Royal College of Veterinary Surgeons. Ex presidente di BSAVA, ha prestato servizio in numerosi enti professionali, tra cui RUMA-CAE (Responsible Use of Medicines Alliance – Companion Animal and Equine, alleanza per l’uso responsabile dei medicinali negli animali da compagni e negli equini), ed è impegnato sin dal 2022 nella campagna Antibiotic Amnesty (amnistia per gli antibiotici).
Perkins Rosemary
BVSc, PGCertSAOpth, PhD, MRCVS, School of Life Sciences, University of Sussex, Brighton, Regno Unito
Regno Unito
La Dr.ssa Perkins è medico veterinario e ricercatrice presso l’University of Sussex. Ha conseguito il PhD studiando le emissioni ambientali dovute ai parassiticidi per pet, ed è autrice di numerose pubblicazioni sull’argomento; tra queste figurano ricerche sull’inquinamento dovuto ai parassiticidi per pet che giungono nei corsi d’acqua attraverso gli scarichi delle vasche usate per lavare i pet e, direttamente, dai pet che nuotano in acqua. Oltre alla sua ricerca, continua a esercitare la professione di medico veterinario per piccoli animali. È membro attivo del gruppo PREPP (Producing Rational Evidence for Parasiticide Prescription, produzione dell’evidenza razionale per la prescrizione dei parassiticidi) dell’Imperial College e del gruppo di lavoro sui parassiticidi per pet di VetSustain.
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